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Gli organi superiori decretano lo scioglimento. I volontari protestano
Una chiusura subita per la Corce Rossa
La Croce Rossa Italiana mise radici a Zambrone nel 1999, grazie all’impegno di un gruppo di volontari del soccorso. Ma con determina numero 7 del 27 febbraio 2007, la stessa Cri ha disposto lo scioglimento del gruppo. La ragione è la sua “insufficiente attività”. Motivazione però contestata dai volontari del soccorso di Zambrone, che hanno reagito con una lunga missiva indirizzata agli organi direttivi. Nella lettera hanno sottolineato di avere sempre operato con generosità e dedizione. Non vengono tuttavia sottaciuti i limiti dei mezzi e delle risorse anche umane impiegate nell’espletamento dei compiti istituzionali. In un suo passaggio si legge: “Non abbiamo arrecato danni o causato spese sebbene non si sia verificata l’opportunità di incrementare, con la nostra partecipazione, le entrate della Croce Rossa Italiana: siamo in effetti un piccolo gruppo, composto da umili lavoratori e da alcuni giovani ma tutti animati da entusiasmo e passione civile, non abbiamo chiesto nulla e non ci è stato dato nulla, se si toglie la possibilità di fruire di un locale pubblico per concessione della locale amministrazione”. I volontari zambronesi precisano di avere sempre utilizzato i loro mezzi, senza ricevere alcun rimborso, né buoni pasto (e ciò anche per espletare la loro attività su scala provinciale). Il gruppo era composto anche da professionalità di primo livello. Alcuni componenti, infatti, avevano frequentato corsi regionali di specializzazione per attività socio-assistenziali e per l’apprendimento delle tecniche di primo soccorso. Le loro elevate competenze sono state apprezzate dall’utenza, in particolare, durante il servizio estivo svolto, in passato, presso la località Marina e in occasione dei soccorsi prestati dopo l’alluvione del 3 luglio. I soci puntualizzano di non essersi mai sottratti alle attività richieste dal comitato provinciale. L’atto di scioglimento è giudicato dai medesimi infondato. La loro delusione e amarezza, però, li induce a non promuovere alcuna azione legale. Avverso la su menzionata determina non sarà, pertanto, proposto alcun ricorso giudiziario. La conclusione della citata missiva è eloquente: “E, tuttavia, nonostante gli esiti negativi della nostra esperienza nel corpo istituzionale e strutturale della Cri, testimoniata da un freddo e burocratico congedo, senza neppure un “grazie”, senza neppure un saluto né un suggerimento, continuiamo a credere nel volontariato e nell’associazionismo: non faremo mancare la nostra azione e la nostra parola a chi ne ha bisogno e la certezza di non doverne rispondere se non alla nostra coscienza, probabilmente esalterà maggiormente il valore di quello che saremo capaci di fare”.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 28 marzo 2007
Associazione culturale Aramoni - Storia e tradizioni del popolo di Zambrone
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