BENVENUTO AL NUOVO PARROCO
Cerimonia solenne per l’insediamento di don Luigi Scordamaglia
ZAMBRONE Il cuore di don Luigi Scordamaglia si è aperto ai fedeli di Zambrone e viceversa, nel corso della solenne cerimonia di presa di possesso parrocchiale. Gremita la chiesetta del capoluogo tirrenico. Molti i fedeli giunti anche dalle realtà limitrofe e varie le autorità civili e religiose presenti. La messa solenne si è svolta alla presenza di monsignor Luigi Renzo, il quale nella sua omelia ha sottolineato quello che deve essere il ruolo del sacerdote in una comunità: «Se volessimo incamminarci verso Dio, come dovremmo fare? Per capire quale percorso intraprendere occorre seguire le parole di Gesù. Noi preti -ha aggiunto- dobbiamo essere, pertanto, delle sentinelle vigili. E il vero credente deve accettare il richiamo del pastore. Bisogna cercare Gesù senza mezze misure e Gesù riempirà il nostro cuore». Don Luigi Scordamaglia, dal canto suo, ha sottolineato il legame con l’esperienza religiosa vissuta dalla comunità. Rivolgendosi ai fedeli ha dichiarato: «Iniziamo questo nuovo percorso nella continuità dell’impegno pastorale passato». Tre gli interventi pronunciati dai fedeli. Nel primo, Antonietta Mangone ha auspicato che per il tramite del nuovo parroco «siano riscoperti tutti i valori spirituali e morali che diano vita a una società giusta, bella, vivibile da tutti in modo pieno ed entusiasta». Nel secondo, Massimo L’Andolina, ha messo a confronto la vecchia Zambrone con quella contemporanea. A tale riguardo ha evidenziato come il rischio di un individualismo sfrenato sia tutt’altro che scongiurato. In merito ha chiosato: «Non esiste più la Zambrone della mia infanzia che, assieme a tanta povertà, ignoranza e miseria, era ricca di un bene prezioso che non necessitava di diplomi, lauree o attestati di master. Questo bene prezioso era la grande e diffusa umanità». Il professionista zambronese, quale possibile soluzione per fronteggiare la crisi dei tempi, ha suggerito «l’avvio di un processo educativo e rieducativo da chi ci guida e ci consiglia, perché non tutto è ancora perduto». Infine, commovente l’elogio pronunciato verso la guida spirituale dehoniana «padre Trifone appartiene al nostro patrimonio culturale e spirituale. Capace, semplice e profondo come pochi sanno essere». Nel terzo intervento, il sindaco, Pasquale Landro, ha voluto «ringraziare il vescovo, che per la quarta volta in meno di due anni visita la parrocchia di Zambrone. Un segno tangibile di attenzione e di amorevole guida spirituale». Il primo cittadino ha poi ringraziato i padri dehoniani per l’attività pastorale esercitata in oltre quattro lustri, ha dato il benvenuto a don Luigi Scordamaglia ed ha sottolineato il rapporto sinergico e di collaborazione tra l’amministrazione comunale e le parrocchie. Infine, un emozionato padre Trifone, si è congedato dalla sua comunità, spiegando le ragioni di tale scelta: «A Zambrone non ho mai perso il sorriso. Però ciò non è sufficiente a creare una comunità cristiana. Essa, infatti, per essere tale, ha bisogno di nuove risorse affinché i sacramenti vengano vissuti, dai fedeli, nella loro pienezza».
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora l’8 settembre 2010, p. 38