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Dall’amministrazione un appello ai cittadini
Caos delle bollette Il Comune sollecita la regolarizzazione
Tutti i nodi vengono al pettine. Mai adagio fu più appropriato per descrivere le vicende pertinenti alla riscossione dei canoni dell’acqua potabile. I fatti. Qualche mese fa viene notificata al Comune di Zambrone ingiunzione di pagamento per l’importo di ottocento novantasette mila euro. La somma è pretesa dalla Sorical (società deputata alla gestione della fornitura dell’acqua per conto della Regione) a titolo di pagamento delle competenze riferite al periodo 1981-2004. L’amministrazione comunale, grazie alla vigente normativa regionale, approvata ad hoc, chiede e ottiene la rateizzazione in dieci anni. Nel contempo si attiva per recuperare i crediti derivanti dalla mancata corresponsione dei canoni da parte degli utenti. Il 50% delle utenze risulta, infatti, non in regola con i rispettivi pagamenti. In molti casi, l’evasione è totale. Con un avviso pubblico affisso per le vie del comune, l’amministrazione invita, pertanto, i cittadini a regolarizzare la posizione. Poi giunge, direttamente presso l’abitazione di ogni utente, analogo invito. Nella maggior parte dei casi, i cittadini manifestano l’intenzione di corrispondere quanto dovuto. In altri casi (pochissimi) considerato il perdurare dell’inadempienza decide il distacco della fornitura. Le somme chieste dall’Ente sono relative ai consumi dell’acqua potabile 1995-2006 e ammontano a circa seicento mila euro: “Durante tale arco temporale -precisa Giuseppe Lo Iacono, responsabile dell’ufficio tributi e ragioneria- gli utenti sono stati più volte invitati e diffidati a saldare i debiti. Vista la reiterata omissione, l’amministrazione è stata costretta, suo malgrado, a procedere con tutti gli strumenti messi a disposizione dalla legge. Devo comunque aggiungere che, in linea di massima, la risposta dei cittadini è stata positiva”. Dal canto suo, Giuseppe Tripodi, responsabile del procedimento tributi, ha aggiunto: “Esiste apposita delibera comunale che consente la rateizzazione dei canoni dovuti. In passato, alcuni utenti hanno rateizzato il debito, ma poi non hanno adempiuto alla loro obbligazione. Questa è l’ultima possibilità concessa ai cittadini. Decorso un anno, o i rispettivi debiti saranno saldati per intero, oppure si procederà al distacco della fornitura e alla riscossione coatta, senza ulteriori preavvisi o termini di grazia”. Conclusione. Nulla quaestio circa l’operato degli uffici comunali. I servizi hanno un costo e l’utenza deve sobbarcarsi l’onere del loro mantenimento. I tributi hanno natura vincolante e i destinatari non possono esimersi dal pagarli. Ovvietà. Però, se da un lato i cittadini hanno l’obbligo di pagare tasse e utenze varie, dall’altro l’amministrazione avrebbe il corrispondente onere di agire con puntualità, sempre. Molti utenti hanno iniziato a versare quanto dovuto solo dopo che l’Ente ha adottato la linea dura (paventato e in pochi casi attuato distacco della fornitura). Se un’analoga decisione fosse stata adottata negli anni passati, la stessa amministrazione ne avrebbe giovato e i cittadini non avrebbero avuto nessun disagio. La lezione che si può trarre è la seguente: per non essere antipopolari, talvolta occorrerebbe essere impopolari. E’ la regola aurea del buon politico e, ancor più del buon amministratore.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 27 ottobre 2007
Associazione culturale Aramoni - Storia e tradizioni del popolo di Zambrone
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