Zungri. Numerose pietanze a base del tubero dorato ma anche cultura e spettacoli
VIA ALLA XIX SAGRA DELLA PATATA
Una manifestazione tradizionale che raccoglie consensi unanimi
ZUNGRI – Il centro dell’Altopiano del Monteporo, situato a oltre 500 metri d’altezza, ospita la XIX edizione della Sagra della Patata. Una vera e propria tradizione, consolidatasi in vent’anni di attività e che ha fatto da apriprista alle sagre ed alle feste popolari che si sono nel tempo succedute, dirette alla valorizzazione delle specificità locali. La Sagra di Zungri, organizzata dal circolo “Primavera”, guidato da Maria Cristina Mazzitelli, consente non solo la scoperta specialità gastronomiche, ma anche di veri e propri gioielli artistici e culturali di rara bellezza ed interesse come l’insediamento rupestre medievale del XII secolo, il Santuario della Madonna della Neve, la Chiesa di S. Anna del 1700, il Museo della civiltà contadina ed il centro di documentazione storica dei terremoti in Calabria. Una di quelle pregevoli, suggestive realtà che sorprendono i visitatori e rendono la Calabria una regione dal fascino incomparabile. Zungri, il cui toponimo, secondo G. Mayer e G. Rohlfs, deriverebbe da “roccia” “tufi”, “dirupi”, che riflette in effetti le caratteristiche morfologiche della zona, è stata distrutto, come altri centri della Calabria, dai terremoti del 1638, del 1783 e del 1905. Zungri, inoltre, rappresenta una delle più significative testimonianze della presenza di insediamenti umani in grotte, con il villaggio rupestre detto degli "Sbariati", (voce dialettale che indica coloro che hanno la testa fra le nuvole), un centinaio di “abitazioni” (rectius cenobi, celle, romitori), varie per dimensioni, forme ed utilizzi, costruite lungo il costone della vallata dove corre la fiumara Malopera, occupato per secoli dai monaci Basiliani, protagonisti di un particolare modello di vita sociale. Un sito, unico in Calabria, di 3000 metri quadri, risalente al X sec, intensamente frequentato sino al XIV sec. e che costituisce un’attrazione turistica di singolare valore. Profonda è la devozione degli abitanti di Zungri per la miracolosa icona della Madonna della Neve, di pregevole fattura, conservata nell’omonimo Santuario. Secondo la tradizione, l’effigie della Vergine della Neve di Zungri fu trovata in una siepe ricoperta di neve, proprio dove ora sorge la chiesa. Fu portato nella Chiesa Matrice, ma durante la notte misteriosamente ritornava sul luogo del ritrovamento a simboleggiare il sito nel quale doveva essere custodita. La devozione alla Madonna della Neve ha avuto origine a Roma sul colle Esquilino dove oggi sorge la grandiosa Basilica di Santa Maria Maggiore, chiamata anche Santa Maria della Neve. La Sagra prevede anche l’allestimento per la via dell’Arte di opere di artisti locali tra i quali Pasquale Mazzitelli, Francesco Fiamingo, Bruno Caputo, Michele Zappino, Fernando Cimadoro. Numerosissimi i piatti a base della regina dei tuberi: dalle curiricchie (o curicchie) alla pizza con pasta di patate, dalle zeppole alle patate con salsicce, dalle gustosissime crocchette alle leggerissime ciambelle dolci con lo zucchero, vera leccornia per i palati più delicati. Il programma prevede, per le ore 21.00, il concerto de “I Liristi della Taranta”, apprezzato gruppo di musica popolare nato nel 2007, su impulso di Franco Pontoriero, appassionato cultore del genere. Una formazione composta, oltre che dallo stesso Pontoriero, anche da Francesco Mangialavori, Pino Pagnotta, Michele Pontoriero, Nicola Martino, Simone Mangialavori, Daniela Pontoriero e Giusy Grillo, e che coniuga (come significativamente indica il nome) la lira calabrese - tradizionale strumento dell’area della Locride e di quella del Monteporo - con la taranta o tarantella, tipica sfrenata danza del Sud. Il repertorio dei “Liristi della Taranta” è ricco e variegato e spazia dalle tarantelle alle pizziche, dalle tamurriate ai brani della tradizione popolare calabrese, napoletana, pugliese e siciliana, oltre a canzoni in dialetto grecanico, in quello albanese ed inedite tarantelle musicate sulla base di proverbi e filastrocche della letteratura calabrese. Una menzione particolare va tributata ai componenti il circolo “Primavera”, che con tenace lungimiranza da anni permettono ad un numero sempre crescente di visitatori di conoscere Zungri e le sue bellezze. Tra essi, oltre alla presidente Mazzitelli, figurano anche Giuseppe Antonio Limardo, Angela Raffa, Luigi Adilardi, Bruno Caputo, Francesco Piserà, Pietro Rocco Crudo e Francesco Fiamingo. Da segnalare come i proventi della suggestiva manifestazione saranno devoluti in favore di iniziative benefiche mirate, quali, ad esempio, il sostengo a giovani bisognosi, affetti da malattie rare.
Eduardo Meligrana
Pubblicato su Il Quotidiano il 17 agosto 2009, p. 19