Zambrone. Alla kermesse saranno presenti diversi gruppi musicali
TAMBURELLO FESTIVAL, TUTTO PRONTO PER LA SETTIMA EDIZIONE
Di NICOLA COSTANZO
ZAMBRONE - Una Calabria attraversata nelle sue cinque province dalle zampogne; un percorso illuminato da un sole a forma di tamburello e, sullo sfondo, un azzurro tendente al viola, colore tipico delle acque del Tirreno. Si presenta così la settima edizione del Tamburello festival. Ideatore e disegnatore del logo, il fantasioso architetto bolognese Stefano Simoncini che da sempre cura l’immagine della kermesse etnica zambronese. Un’idea semplice trasmessa con particolare vis comunicativa. Motore dell’iniziativa, i soci del Centro studi umanistici e scientifici Aramoni. L’idea degli organizzatori è semplice: un viaggio nella cultura coreutica e musicale calabrese. Non a caso sono tre i gruppi prescelti per i concerti. Ad aprire le danze i “Totarella” gruppo che esalta le sonorità del Pollino, a seguire i “Marasà” band rappresentativa della provincia di Catanzaro che combina sapientemente sound antichi a quelli moderni, infine, l’Associazione Zampognari di Cardeto, che ha in Sebastiano Battaglia il suo ideatore, “sonaturi” tradizionali dell’area aspromontana. L’elemento unificante sarà rappresentato dalle zampogne. Vale la pena ricordare che è la Calabria, più di ogni altra, la terra delle zampogne. Sono ben quattro quelle realizzate nella regione e tutte saranno presenti durante le esibizioni dei gruppi: la “Surdulina” e “A chiave” per i Totarella, “A chiave” per i Marasà, “A paru” e “A la moderna” per gli Zampognari di Cardeto. A completare il quadro, il maestro di Parghelia, Pasquale Lorenzo, che allestirà la mostra interamente dedicata a zampogne e pipite, piccoli gioielli di arte popolare. Il tema di fondo del festival è contenuto nella presentazione affidata alla penna esperta del presidente onorario dell’associazione Aramoni, Salvatore L’Andolina che, al riguardo, ha scritto: « Quanto è antica la zampogna nella cultura musicale, artistica e sociale regionale! E quanto le devono i Calabresi per essere essa espressione di una civiltà e di una società mite e onesta, semplice e dotata di tutto quanto era necessario per connotarla come originale e seria. Essa sapeva riconoscere e distinguere il senso religioso del popolo e la volontà di partecipare ad un evento che coinvolgeva collettivamente e rompeva la ritualità quotidiana». Ad arricchire la serata, la tradizionale “Galleria d’arti e… mille sapori!” in cui trenta espositori provenienti da tutta la Calabria renderanno onore all’arte, all’artigianato e alle risorse enogastronomiche calabresi. Immancabili le coppie di “Giganti”, Mata e Grifone che troveranno, così, un’altra piazza in cui rinnovare il loro rito d’amore. Altro pezzo forte della kermesse, la sagra Aramonese: i classici “fileia”, il pecorino del Poro, la soppressata locale, la porchetta soddisferanno i palati più esigenti. Dolci a volontà per i più golosi che si troveranno di fronte: crostate, ciambelle, “nacatule”, “ciciariate” e “pitte pie”. In conclusione il rituale e liberatorio spettacolo pirotecnico rievocativo della “Cameiuzza”.
Pubblicato su Il Quotidiano della Calabria il 10 agosto 2010, p. 26