BRIGANTI E MERIDIONE
«ECCO L’ALTRA VERITA’»
LIMBADI I briganti sono entrati nell’immaginario collettivo prepotentemente, attorniati da un’aura romantica, destinati al continuo recupero e protagonisti di una «terza guerra», come la definì Carlo Levi, contro il potere savoiardo al quale opporre solo la rabbia e la forza di un rancore figlio della miseria, dell’emigrazione, della fame. Forse il desiderio di rivalsa, l’opposizione strenua al potere regio che opprimeva il Meridione, hanno legato, nella storiografia più diffusa, la figura del brigante a quello dell’anarchico, al quale forse lo legava più un vago desiderio comune di resistenza che una reale collaborazione. Non solo alla figura del brigante, ma anche all’invenzione della sua «leggendaria anarchia» sarà dedicato il convegno intitolato “Briganti, l’altra storia” che si terrà mercoledì 4 agosto, alle ore 21:30 nel centro storico di Motta Filocastro. «Quando la storia fa scomodo a qualcuno, si inventano “le storie”» e nascono i cliché, che una lettura attenta e critica della storia consente di sfatare. Interverranno diversi studiosi del fenomeno del brigantaggio che introdurranno al quadro storico di riferimento e ai possibili recuperi del brigante nella modernità e nella rivisitazione storica. La professoressa Marta Porcino introdurrà agli astanti il contesto storico nel quale si colloca il fenomeno del brigantaggio. Seguirà l’intervento del professore Antonino Campennì, docente di sociologia all’Unical di Cosenza che dedicherà il proprio intervento al “Brigante al tempo di internet”. Concluderà il convegno il professore Ulderico Nisticò, Consigliere nazionale del sindacato libero scrittori italiani, che parlerà della lettura storica del Risorgimento italiano come “guerra civile”. Presiederà l’ingegner Graziano Ciancio, in veste di presidente dell’associazione culturale “Il Tocco” di Motta Filocastro e farà da moderatore l’avvocato Corrado L’Andolina, presidente del Centro studi umanistici e scientifici Aramoni di Zambrone. Durante la serata sarà possibile visitare anche la mostra fotografica dedicata al fenomeno del brigantaggio, intitolata “Briganti e Brigantesse nel Regno delle Due Sicilie”. Un’occasione in più per riflettere su una storia che è divenuta di dominio pubblico, spesso romanzata e fin troppo piegata agli interessi politici e sociali del momento. Il dibattito storiografico a proposito del brigantaggio è stato infatti sempre molto acceso. La dominazione savoiarda ha di volta in volta assunto i toni del genocidio a sfondo razziale o della vessazione e del dissanguamento economico del Sud Italia. In ciò risiederebbero la cause dell’insorgere del fenomeno del brigantaggio, come risposta ad un’esasperazione diffusa e continua, che, del resto, ha i suoi strascichi ancora oggi, nella modernità.
Eleonora Lorenzo
Pubblicato su Calabria Ora il 3 agosto 2010, p. 42