«UN PROGETTO POLITICO DELUDENTE»
Tropea, Tino Mazzitelli contro l’amministrazione e il vicesindaco Rodolico
TROPEA «Le ragioni del sostegno personale e politico al sindaco, unitamente al sostegno di un folto numero di amici, grandi elettori, di cui esprimo malcontento e dissociazione, si fondavano essenzialmente sulla condivisione di un progetto politico che avrebbe dovuto caratterizzarsi in iniziative di ampio respiro per rendere più vivibile Tropea e che via via assumessero valenza di criterio costitutivo dell’azione amministrativa». Questo l’incipit di un lungo documento a firma di Tino Mazzitelli, ex sindaco di Zungri, “storico” direttore sanitario della Struttura ospedaliera di Tropea e personalità politica di spicco della ridente “Perla del Tirreno”. La riflessione e il giudizio di Mazzitelli, circa l’operato della compagine amministrativa di Tropea, risultano quanto mai critici e, a tratti, pungenti. Gli strali, in particolare, sono rivolti al vicesindaco, dottor Giuseppe Rodolico e sul punto rileva: «L’assenza di un vero e proprio indirizzo politico, il dilettantismo dovuto quasi esclusivamente alla gestione monocratica del potere, affidata, data la costante assenza del sindaco, ad un vicesindaco inesperto, incapace, fra l’altro, di distinguere tra autorità e autoritarismo, alla trattazione superficiale del turismo che meriterebbe ben altra considerazione, alla non sempre attenta incentivazione delle risorse primarie della città, verso la quale persiste un atteggiamento miope». Il documento a firma del Mazzitelli, nel successivo passaggio recita: « Molte le disfunzioni e inadempienze che gravano come macigni su Tropea, deturpandone il volto, penalizzandola sotto l’aspetto ambientale, culturale e politico. Le ragioni sono tutte attribuibili a semplici motivi di merito e di metodo: uno staff dirigenziale è vivo e vitale quando riesce a costituire un percorso di autonoma elaborazione di idee, obiettivi e di priorità strettamente correlati ai bisogni della città e ai problemi concreti della gente». Impietosa l’aggiunta del direttore sanitario dell’ospedale tropeano: «Quando si registra un vuoto così evidente sul piano della proposta, quando manca un’idea concreta di promozione di iniziative della realizzazione di un sogno, di un progetto per quanti avevano creduto che con l’avvento dell’amministrazione Repice, Tropea sarebbe decollata. Per tutti i sostenitori e gli amici, oggi viene meno quella speranza e non s’intravede il futuro». L’affondo, nella conclusione del documento: «Qualche amministratore con piena delega alla totale gestione politico-amministrativa, omette di procedere con fantasia; l’umiltà, non è un imperativo che mira a coinvolgere quanti sanno essere portatori di idee valide e di proposte di alto profilo politico, culturale, sociale. L’attuale “tirare a campare” annulla lo sforzo creativo della componente giovanile, determinante nella vittoria, fino ad oggi resa avulsa dal potere decisionale e, quindi, impossibilitata ad esprimersi e ad incidere nei processi di trasformazione basati essenzialmente sulla coniugazione sinergica di idealismo e realismo, tipica della cultura giovanile, necessaria per una vera e concreta inversione di tendenza».
Pubblicato su Calabria Ora il 31 luglio 2010, p. 42